Reattore WEST (Tungsten Environment in Steady-State Tokamak)Un immagine del reattore WEST (Tungsten Environment in Steady-State Tokamak)

Negli ultimi anni, la ricerca sulla fusione nucleare ha fatto passi da gigante, avvicinando sempre di più il sogno di un’energia pulita, dopo il successo degli esperimenti condotti in Cina con il reattore Experimental Advanced Superconducting Tokamak (EAST), la Francia è salita alla ribalta della scena scientifica internazionale grazie a un esperimento rivoluzionario condotto con il reattore WEST (Tungsten Environment in Steady-State Tokamak), che ha stabilito un nuovo record per il tempo di mantenimento del plasma ad alta temperatura per 22 minuti. Questo traguardo rappresenta una pietra miliare nel cammino verso la realizzazione della fusione nucleare come fonte di energia commercialmente valida.

Cos’è la fusione nucleare e perché è così importante?

La fusione nucleare è il processo che alimenta il Sole e le stelle, in cui nuclei atomici leggeri, come quelli di idrogeno, si fondono per formare nuclei più pesanti, rilasciando enormi quantità di energia. A differenza della fissione nucleare, utilizzata nelle attuali centrali atomiche, la fusione non produce scorie radioattive a lungo termine e non comporta il rischio di reazioni a catena incontrollate. Inoltre, i combustibili necessari per la fusione, come il deuterio e il trizio, sono abbondanti e facilmente reperibili: il deuterio si estrae dall’acqua di mare, mentre il trizio può essere prodotto dal litio, un elemento comune nella crosta terrestre.

Per decenni, scienziati e ingegneri hanno lavorato per replicare questo processo sulla Terra, ma la fusione nucleare richiede condizioni estreme: temperature di oltre 100 milioni di gradi Celsius e un confinamento stabile del plasma, lo stato della materia in cui gli elettroni si separano dai nuclei atomici. Mantenere il plasma sotto controllo è una delle sfide più complesse, ed è proprio qui che l’esperimento francese ha segnato un punto di svolta.

Nuovo record in Francia: il reattore francese WEST ha confinato il plasma per la durata record di oltre 6 minuti
Un immagine del reattore WEST

Il record del reattore WEST: un plasma stabile per 22 minuti

Il reattore WEST, situato presso il CEA (Commissariat à l’Énergie Atomique et aux Énergies Alternatives) di Cadarache, nel sud della Francia, ha raggiunto un risultato straordinario: mantenere un plasma alla temperatura di 50 milioni di gradi Celsius per ben 22 minuti. Questo tempo, sebbene possa sembrare breve, rappresenta un miglioramento significativo rispetto ai precedenti esperimenti e dimostra che è possibile avvicinarsi a condizioni di funzionamento continuo, essenziali per un reattore commerciale.

Il successo di WEST è dovuto in parte all’uso di un rivestimento in tungsteno per le pareti interne del reattore. Questo materiale, noto per la sua resistenza al calore e alla corrosione, ha permesso di gestire il plasma in modo più efficiente e duraturo. Inoltre, l’esperimento ha fornito dati preziosi per il progetto ITER, il più grande reattore a fusione in costruzione a pochi chilometri di distanza, che punta a dimostrare la fattibilità della fusione su scala industriale entro il 2035.

Cosa alimenta il reattore WEST? Deuterio e trizio, i combustibili della fusione

Il reattore WEST, come molti altri esperimenti di fusione nucleare, utilizza una miscela di deuterio e trizio come combustibile. Questi due isotopi dell’idrogeno sono scelti perché, quando si fondono, rilasciano una quantità enorme di energia, superiore a quella prodotta da altre reazioni di fusione. Ma cosa sono esattamente il deuterio e il trizio, e da dove provengono?

  • Deuterio: È un isotopo stabile dell’idrogeno, presente in natura in abbondanza. Si trova nell’acqua di mare, dove rappresenta circa lo 0,015% dell’idrogeno totale. Questo significa che in un litro d’acqua ci sono abbastanza molecole di deuterio da produrre, in teoria, l’energia equivalente a 300 litri di benzina. Il deuterio è relativamente facile da estrarre attraverso processi di separazione chimica, rendendolo una risorsa praticamente illimitata.
  • Trizio: A differenza del deuterio, il trizio è un isotopo radioattivo e molto raro in natura. Viene prodotto artificialmente bombardando il litio con neutroni, un processo che può avvenire direttamente all’interno del reattore durante la fusione. Il litio, un metallo leggero e abbondante nella crosta terrestre, è ampiamente utilizzato nelle batterie moderne, ma è anche un componente chiave per la produzione di trizio. Questo rende il trizio un combustibile sostenibile, anche se richiede una gestione attenta a causa della sua radioattività.

La combinazione di deuterio e trizio è particolarmente vantaggiosa perché richiede temperature e pressioni leggermente inferiori rispetto ad altre reazioni di fusione, pur rilasciando un’enorme quantità di energia. Inoltre, la disponibilità di questi materiali in natura garantisce che, una volta perfezionata la tecnologia, la fusione nucleare potrebbe diventare una fonte di energia praticamente inesauribile e a basso impatto ambientale.

Le aziende protagoniste del progetto

Il successo del reattore WEST non sarebbe stato possibile senza il contributo di numerose aziende e istituzioni internazionali. Tra le realtà più significative coinvolte nel progetto troviamo:

  • General Atomics: Un’azienda statunitense specializzata in tecnologie avanzate, che ha fornito componenti chiave per il sistema di confinamento magnetico.
  • Fusion for Energy (F4E): L’organizzazione europea responsabile della gestione dei contributi dell’UE a ITER, che ha supportato lo sviluppo di tecnologie innovative per WEST.
  • CEA: L’ente di ricerca francese che ospita il reattore WEST e coordina le attività scientifiche.
  • Air Liquide: Un’azienda leader nella produzione di gas industriali, che ha fornito i sistemi di raffreddamento criogenico necessari per mantenere le temperature estreme.
  • Thales: Una multinazionale francese specializzata in elettronica e sistemi avanzati, che ha contribuito con tecnologie di controllo e monitoraggio del plasma.

Queste aziende, insieme a molte altre, hanno dimostrato come la collaborazione tra settore pubblico e privato sia essenziale per affrontare sfide tecnologiche di questa portata.

Implicazioni per il futuro dell’energia e dell’ambiente

La fusione nucleare è spesso considerata il “Santo Graal” dell’energia pulita. Se riusciremo a padroneggiare questa tecnologia, potremmo disporre di una fonte di energia quasi illimitata, in grado di ridurre drasticamente la nostra dipendenza dai combustibili fossili e di abbattere le emissioni di gas serra. A differenza delle fonti rinnovabili come il solare e l’eolico, la fusione non dipende dalle condizioni atmosferiche e può fornire energia costante e affidabile, giorno e notte.

Tuttavia, la strada verso la fusione commerciale è ancora lunga. Le sfide tecniche sono immense, e i costi di ricerca e sviluppo sono elevati. Nonostante ciò, i progressi come quelli ottenuti dal reattore WEST dimostrano che la fusione nucleare non è più un sogno lontano, ma un obiettivo concretamente raggiungibile.

La collaborazione internazionale: una chiave per il successo

Uno degli aspetti più affascinanti della ricerca sulla fusione è la sua natura collaborativa. Progetti come ITER coinvolgono 35 paesi, tra cui l’Unione Europea, gli Stati Uniti, la Cina, la Russia e l’India. Anche il successo di WEST è frutto di una collaborazione internazionale, con contributi provenienti da istituti di ricerca e aziende di tutto il mondo. Questo spirito di cooperazione globale è essenziale per affrontare una sfida così complessa e per garantire che i benefici della fusione nucleare siano accessibili a tutti.

Conclusioni: un futuro luminoso all’orizzonte

Il nuovo record stabilito in Francia è un segnale promettente per il futuro dell’energia e dell’ambiente. Mentre continuiamo a investire in tecnologie rinnovabili come i pannelli solari e le pale eoliche, la fusione nucleare potrebbe rappresentare il complemento ideale, offrendo una soluzione stabile e sostenibile per soddisfare il crescente fabbisogno energetico mondiale.

La strada è ancora lunga, ma ogni passo avanti ci avvicina a un futuro in cui l’energia pulita e abbondante non sarà più un’utopia, ma una realtà. E con esperimenti come quello del reattore WEST, quel futuro sembra sempre più a portata di mano.

Di Admin

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *