Prima nel 1987 e poi 2011 i due referendum che abolirono l’energia nucleare in Italia, facciamo un passo in dietro e vediamo cosa accade, nel 1987 furono riproposti tre quesiti diretti ad abolire le norme sulla realizzazione e gestione delle centrali nucleari, a distanza di un anno dal Disastro di Černobyl con l’opinione pubblica ancora scossa il referendum fu accolto con un’affluenza di oltre il 65% con un netta vittoria dei si (circa l’80%).
Nel 2011 nuovo referendum in particolare il terzo quesito per l’abolizione delle leggi nella legge n. 99/2009[11] e del decreto legislativo n. 31/2010, un tentativo di ritorno al nucleare stroncato sul nascere dal disastro di Fukushima; questa volta il quorum sarà leggermente piu basso, ma il si raggiungere l’incredibile percentuale del 95%
Veniamo ad oggi
Il 28 febbraio 2025 con comunicato stampa il Consiglio dei Ministri ha reso noto di aver approvato, in esame preliminare, un disegno di legge delega in materia di energia nucleare sostenibile. A questo punto sono necessari dei piccoli approfondimenti:
- La legge delega è un atto legislativo attraverso il quale il Parlamento conferisce al Governo il potere di emanare decreti legislativi, ovvero atti aventi forza di legge, su determinate materie. In altre parole, il Parlamento “delega” al Governo il compito di legiferare su specifici argomenti.
- La legge delega viene utilizzata principalmente in due casi:
1 – Materie complesse e tecniche: Quando le materie da disciplinare sono particolarmente complesse e richiedono competenze tecniche specifiche, il Parlamento può delegare al Governo il compito di legiferare, in quanto l’esecutivo dispone di strutture amministrative e tecniche più adeguate.
2 –Necessità di interventi rapidi: In situazioni in cui è necessario un intervento legislativo rapido, la legge delega consente di accelerare il processo di emanazione delle norme. - Cosa comporta in pratica una legge delega:
Accelerazione dei tempi legislativi: Il processo di approvazione di una legge ordinaria può essere lungo e complesso, soprattutto per un tema controverso come il nucleare, che potrebbe incontrare opposizioni politiche o sociali.
Flessibilità normativa: Una legge delega consente al governo di adattare la normativa alle esigenze tecniche e alle evoluzioni tecnologiche senza dover tornare ogni volta in Parlamento per modifiche. Questo è particolarmente utile in un settore in rapida evoluzione come quello energetico.
Maggiore controllo esecutivo: Il governo, attraverso i decreti legislativi, mantiene un maggiore controllo sull’implementazione della normativa, evitando che il processo venga rallentato da emendamenti o dibattiti prolungati in Parlamento. - Aspetti negativi: riduce il ruolo del Parlamento nel processo decisionale e il rischio che il governo utilizzi questo strumento per bypassare conflitti politici.
Il contenuto della legge
Riportiamo testualmente: La delega prevede che “il governo adotti una serie di decreti legislativi, entro 12 mesi dall’entrata in vigore, per disciplinare in maniera organica l’intero ciclo di vita della nuova energia sostenibile, attraverso la stesura di un Programma nazionale: dalla sperimentazione, localizzazione, costruzione ed esercizio dei nuovi moduli al tema della fabbricazione e riprocessamento del combustibile che sarà affrontato in una visione di economia circolare”, inoltre:”Si interverrà anche “sulla disattivazione e smantellamento degli impianti esistenti, la gestione dei rifiuti e del combustibile esaurito, la ricerca, lo sviluppo e l’utilizzo dell’energia da fusione, la riorganizzazione di competenze e funzioni, anche con l’istituzione di una Autorità indipendente per sicurezza, vigilanza e controllo. La delega servirà anche a prevedere strumenti formativi e informativi, formare nuovi tecnici e figure professionali del settore, individuare benefici per i territori interessati” Può essere utile aggiungere che se esistono diverse organizzazioni internazionali che svolgono un ruolo nel controllo e nella regolamentazione della sicurezza delle centrali nucleari in Europa e a livello globale:
- Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA), svolge funzioni di
- Comunità Europea dell’Energia Atomica (Euratom)
- Agenzia per l’energia nucleare (NEA)
- Western European Nuclear Regulators Association (WENRA)

Pichetto: primi reattori nuova generazione previsti verso il 2030
La stima rispetto all’operatività dei primi impianti di nuova generazione arriva “dalla Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile e dagli elementi che provengono dai vari centri di ricerca. Il Pniec ha previsto il prossimo decennio; gli analisti dicono il prodotto, i reattori di nuova generazione, verso il 2030”. Così il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, in conferenza stampa dopo il Cdm di oggi.
Enel, Ansaldo Energia e Leonardo sono le aziende coinvolte
Il governo punta sui piccoli reattori modulari di terza generazione avanzata (small modular reactor, motori di sommergibili dentro cilindri di metallo) e sui reattori di quarta generazione (advanced modular reactor), raffreddati a piombo liquido e alimentati dalle scorie delle vecchie centrali. All’inizio di febbraio è stata raggiunta l’intesa tra Enel, Ansaldo Energia e Leonardo per la creazione di una società pubblica congiunta per la progettazione e la costruzione dei nuovi reattori modulari. Una newco fortementa voluta dall’esecutivo, e che raccoglie buona parte delle competenze italiane nel campo. Nel nostro Paese, a Torino, è attiva anche Newcleo di cui abbiamo già parlato in precedente articolo : società multinazionale europea, ma con una forte presenza italiana, che conta di mettere sul mercato ai primi degli anni Trenta i nuovi reattori raffreddati a piombo liquido.