La startup ha sede a Londra ma ha base e anima a Torino, rivoluziona il nucleare si con la produzione di energia nucleare pulita.
A capo di NewCleo il Ceo torinese Stefano Buono classe 1966, fisico, approdato al mondo dell’imprenditoria nel 2002 quando fonda la sua prima azienda AAA Advanced Accelerator Applications uno spin off del Cern di Ginevra dove Buono ha lavorato a fianco del premio Nobel Carlo Rubio.
AAA Advanced Accelerator si occupa di medicina nucleare, diventa un successo in cui investono circa 180 azionisti privati, altri istituzionali e circa una decina di imprese, ma il successo definitivo arriva nel 2015 quando viene quotata in borsa per un miliardo di dollari.
NewCleo si occupa invece di sviluppare nuove tecnologie per lo sviluppo di energia nucleare sicura e pulita, nel primo anno raccoglie investimenti per quasi 120 milioni di euro, acquisisce la società Hydromine Nuclear Energy. Si pone l’obbiettivo di utilizzare tecnologie esistenti per applicarle alla produzione di energia nucleare, in modo da renderla una nuova fonte di approvvigionamento sicuro per il futuro. Utilizzano quindi Lead Fast Reactors (LFRs), che utilizzano il piombo come refrigerante al posto dell’acqua, gli Accelerator Driven Systems (ADSs) con un acceleratore di particelle, ma soprattutto l’utilizzo del Torio come combustibile naturale, una risorsa più abbondante rispetto all’uranio, e che produce una quantità molto limitata di rifiuti radioattivi. Questo rende il reattore una fonte di energia più sostenibile e sicura rispetto alle centrali nucleari tradizionali.
Il primo progetto di NewCleo
Partendo da queste tecnologie arrivano al primo progetto del reattore LFR “Re-Act” un micro reattore modulare raffreddato apiombo liquido. Questo tipo di reattore ha il vantaggio di essere modulare, in base alle esigenze e soprattutto facile da istallare.
I benefici di questo tipo di tecnologia sono:
- forte riduzione del volume dei rifiuti radioattivi prodotti;
- eliminazione della necessità di depositi geologici per gli elementi di scarto;
- impiego molto più efficace dell’uranio rispetto a ora per passare successivamente all’utilizzo del torio;
- riduzione della probabilità che si verifichino incidenti nucleari con il mantenimento del reattore costantemente in stato sottocritico;
- possibilità di interrompere rapidamente la reazione nucleare spegnendo l’acceleratore.
Arriviamo ai giorni nostri, con un aumento del capitale di un miliardo di euro, con l’obiettivo di sviluppare reattori nucleari di IV generazione che utilizzeranno come combustibile le scorie nucleari, e lo sviluppo di impianti in grado di creare combustibile partendo dalle scorie nucleari preesistenti denominati Mox
NewCleo verrà impiegherà il capitale raccolto per la realizzazione di 3 reattori nucleari e l’utilizzo del Mox garantirà i costi contenuti di questo approccio, riducendo il costo dello smaltimento delle scorie nucleari e diminuendo drasticamente la necessita di estrarre ulteriore combustibile nucleare.